Riempire i buchi lasciati dai colleghi che se ne vanno puo' dare i suoi frutti
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Riempire i buchi lasciati dai colleghi che se ne vanno puo' dare i suoi frutti

SECONDO TRACY ANDERSON, LE OPPORTUNITA' DI COLLABORAZIONE CHE SI APRONO QUANDO UN COLLEGA SE NE VA COMPORTANO APPRENDIMENTO E SVILUPPO DI NUOVE COMPETENZE, CHE POSSONO PORTARE A MIGLIORAMENTI DI CARRIERA

I colleghi che lasciano un'organizzazione non lasciano solo il posto di lavoro, ma anche i loro rapporti di collaborazione con gli altri dipendenti – rapporti che sono una caratteristica sempre più diffusa nel mondo del lavoro moderno. È già noto che, quando si libera una posizione gerarchica, chi rimane ha l’opportunità di essere promosso a ricoprirla. In uno studio pubblicato di recente, Tracy Anderson (Dipartimento di Management e Tecnologia) sostiene che per i dipendenti che rimangono – e in particolare per quelli che collaboravano con i colleghi che se ne vanno – si aprono anche altre opportunità di promozione, legate alla sostituzione dei colleghi nei rapporti di collaborazione con altri dipendenti.
 
I colleghi più vicini si trovano nella posizione ideale per avviare nuove collaborazioni con altre persone, che in precedenza lavoravano con chi se ne va, e queste nuove collaborazioni costituiscono delle opportunità di apprendimento. Ciò a sua volta può portare a promozioni per competenza, ovvero promozioni che costituiscono un riconoscimento dei miglioramenti nelle conoscenze e nelle capacità dei dipendenti, ma che non dipendono dall'esistenza di una posizione vacante.
 
Nel mio articolo dimostro che l'uscita di una persona con cui si collaborava aumenta la probabilità di una promozione per competenza più dell’uscita di una persona con cui non si collaborava, e che ciò è legato alla formazione di nuove relazioni di collaborazione. Questi effetti sono particolarmente evidenti per i dipendenti più giovani, che sono all'inizio della loro carriera e quindi hanno maggiori probabilità di beneficiare delle opportunità di apprendimento,” afferma Anderson.
 
  

Le ipotesi di Anderson sono state verificate utilizzando dati relativi a 1.326 persone dello staff scientifico e tecnico di un'organizzazione di ricerca senza scopo di lucro tra il 2010 e il 2017. Le collaborazioni tra i dipendenti sono state identificate utilizzando articoli pubblicati su riviste scientifiche, mentre i dati sulle promozioni sono stati forniti dal database delle risorse umane dell'organizzazione. Durante il periodo di studio, si sono registrate 993 promozioni tra il personale di ricerca, 779 delle quali classificate come promozioni per competenza.
 
Come ipotizzato da Anderson, l'uscita di qualcuno con cui si collaborava ha un effetto maggiore in termini di promozioni successive rispetto all'uscita di un “non collaboratore”: un “collaboratore” uscente in più aumenta la probabilità di promozione per competenza del 10%, rispetto a un aumento dell'1% per un “non collaboratore.” Inoltre, gli effetti sono maggiori quando il collaboratore uscente è di grado superiore: un collaboratore uscente aggiuntivo di grado superiore aumenta la probabilità di promozione per competenza in qualsiasi mese del 29%, mentre l'uscita addizionale di un collaboratore di grado non superiore la aumenta solo del 3%.
 
A conferma del meccanismo di apprendimento proposto da Anderson, le uscite dei collaboratori sono associate positivamente alla probabilità che i dipendenti rimasti inizino nuove collaborazioni, in particolare con colleghi con cui non collaboravano in precedenza, ma che collaboravano con coloro che hanno lasciato. Questi nuovi rapporti di collaborazione sono, a loro volta, associati positivamente alla promozione per competenze. Inoltre, le associazioni rilevate sono più forti per i dipendenti più giovani, che hanno ancora molto da apprendere.
 
“I dipendenti che rimangono non rimangono necessariamente indietro; infatti, essi possono godere di vantaggi che non si sarebbero materializzati se coloro con cui collaboravano fossero rimasti, e attraverso percorsi non legati al fatto che si sono liberate delle posizioni,” afferma Tracy Anderson.
 
Tracy Anderson, “Left Behind? Understanding the Career Consequences of Collaborator Exits.” Academy of Management Journal, In-Press. DOI: https://doi.org/10.5465/amj.2022.0623.

di Fabio Todesco
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