Come la malattia influenza istruzione, occupazione e salute dei familiari

NICOLETTA BALBO FA PARTE DEL TEAM CHE HA OTTENUTO UN FINANZIAMENTO DAL RESEARCH COUNCIL OF NORWAY PER STUDIARE IL TEMA, UTILIZZANDO DATI ECCEZIONALMENTE DETTAGLIATI

Nicoletta Balbo, assistant professor del Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche della Bocconi, è tra i destinatari di un finanziamento concesso dal Research Council of Norway per SickFam (A Register Study on the Short- and Long-Term Effects of Severe Sickness on Family Members), un progetto di ricerca che si propone di indagare come la convivenza con un familiare gravemente malato influenzi i risultati scolastici, il lavoro, il reddito e la salute mentale e fisica degli altri membri della famiglia.
 
Lo studio si baserà su dati amministrativi eccezionalmente dettagliati, che coprono l'intera popolazione norvegese.
 
L'analisi preliminare dei dati mostra che in Norvegia circa 51.000 bambini vivono con almeno un genitore malato, e 32.000 genitori vivono con almeno un figlio malato, e conferma che sia i genitori che i bambini che vivono con un membro della famiglia malato sperimentano svantaggi nel lavoro, nella vita, nei risultati scolastici e nella salute mentale:

	Le madri che hanno almeno un figlio con un disturbo del comportamento o con la sindrome di Down hanno un reddito medio da lavoro che è circa il 20% più basso del reddito medio delle donne comparabili.
	Le madri che hanno un figlio affetto da schizofrenia, bulimia/anoressia, autismo o disturbi comportamentali hanno più del doppio delle probabilità della madre media di sottoporsi a un trattamento per la malattia mentale.
	La probabilità di completare la scuola secondaria entro i 24 anni è solo del 66% tra le donne che hanno sperimentato la morte prematura della madre, rispetto al 76% tra tutte le donne nella stessa fascia di età.
	La percentuale di coloro che cercano aiuto dal sistema sanitario per la malattia mentale è di circa il 40 per cento superiore alla media tra le donne che hanno perso la madre.

L'eccezionale ricchezza dei dati disponibili è una caratteristica chiave dello studio. “In primo luogo, i dati ci forniranno abbastanza casi di malattia grave per analizzare in dettaglio come variano gli effetti in base alle risorse socioeconomiche e alla struttura familiare”, spiega Balbo. “In secondo luogo, un problema chiave in questo tipo di ricerca è che le famiglie che sperimentano una malattia grave potrebbero essere diverse dalle famiglie che non la sperimentano. Potrebbero avere caratteristiche che influenzano sia la probabilità di malattia che i risultati di interesse (ad esempio, l'istruzione o la partecipazione alla forza lavoro). Utilizzando i dati amministrativi, saremo in grado di affrontare questa sfida in diversi modi. Per esempio, analizzeremo le malattie apparentemente non legate a fattori di rischio, il cui verificarsi può essere considerato casuale; studieremo la divergenza nelle famiglie che mostrano le stesse caratteristiche osservabili fino alla comparsa della malattia; oppure considereremo i fratelli: quando i fratelli sperimentano la malattia del padre, differiscono per età e questo ci aiuterà a spiegare il ruolo dell'età, a parità di tutto il resto.”
 
"Per sviluppare politiche di welfare efficaci, è essenziale che i responsabili politici comprendano le forze e le barriere che possono portare all'interruzione della carriera scolastica e all'esclusione dal mercato del lavoro”, conclude Balbo.
 
Il principal investigator di SickFam è Øystein Kravdal (University of Oslo and Center for Fertility and Health at the Norwegian Institute of Public Health).
 

di Fabio Todesco