Cosi' il lockdown ha cambiato gli atteggiamenti politici nell'Unione
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Cosi' il lockdown ha cambiato gli atteggiamenti politici nell'Unione

FRANCESCO PASSARELLI E' IMPEGNATO NELL'ANALISI DELLE CONSEGUENZE DI LUNGO PERIODO DELLA PANDEMIA

Per una parte della ricerca scientifica impegnata a chiedersi che cosa sia accaduto e come sia stato possibile, ce n’è un’altra altrettanto importante che comincia a interrogarsi sul futuro dell’umanità post COVID. La ricerca dei long-lasting effects del COVID-19 tra i cittadini dell’UE è al centro di un’imponente survey lanciata dal progetto transnazionale COVID-19 and Europeans' Political Attitudes nella quale si mira a indagare come la pandemia abbia modificato l’atteggiamento delle persone nei confronti delle istituzioni e delle loro politiche e ne possa condizionare dunque le prossime scelte elettorali. Insieme a Francesco Passerelli per il COVID Crisis Lab, fanno parte del gruppo di ricercatori anche G. Daniele, A. Martinangeli, W. Sas e L. Windsteiger.
 
“Sullo sfondo c’è la volontà innanzitutto di verificare la convinzione diffusa che in circostanze drammatiche si sviluppi una maggiore propensione verso le politiche autoritarie”, commenta Passarelli, docente di Politica economica europea, “ma l’indagine si compone di decine di domande e dunque offre spunti in molte direzioni, dalle considerazioni sulla solidarietà tra individui e paesi alle attese rivolte verso le istituzioni sovranazionali”. Per cogliere l’effetto causale del COVID sulle risposte degli intervistati l’indagine adotta una tecnica sperimentale che consiste nel cambiare in modo aleatorio la sequenza di alcune domande e che sta cominciando ora a dare i suoi primi risultati, per certi versi sorprendenti.
 
“Da una prima analisi dei dati ci sembra di poter identificare alcuni effetti”, racconta Passarelli. “Il COVID avrebbe infatti rafforzato la fiducia delle persone verso la scienza e le forze dell’ordine ma, al contempo, ha ridotto quella verso la politica, l’Unione europea e le istituzioni comunitarie. Tornando alla questione del possibile emergere di nuovi fenomeni di populismo, i dati mostrano che si è ridimensionata la richiesta di autoritarismo da parte dei cittadini europei, ma il rafforzamento di un sentiment anti-sistema crea comunque un terreno fertile per l’attecchire di proposte populiste sui cittadini europei. Altro elemento da sottolineare è che sembrerebbe contrarsi la domanda di welfare pubblico, soprattutto se erogato nei confronti di immigrati o popolazioni di stati europei diversi dal proprio, quasi che il COVID, alla fine, ci abbia reso tutti più egoisti”.

di Emanuele Elli
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