La moda si cela nei big data di Instagram
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La moda si cela nei big data di Instagram

UTILIZZARE IL FLUSSO DI INFORMAZIONI VEICOLATO DAL SOCIAL NETWORK, CLASSIFICANDOLE ATTRAVERSO UN ALGORITMO, POTREBBE CONSENTIRE DI INDIVIDUARNE I TREND, SPIEGA PAOLA CILLO, PROFESSORE ASSOCIATO DI ECONOMIA DELL'INNOVAZIONE

Quali saranno le prossime tendenze della moda a livello globale? Paola Cillo, professore associato di economia e gestione dell’innovazione, l’ha chiesto a un algoritmo. Uno dei temi della ricerca sull’innovazione nei settori creativi è la predizione, in fase d’incertezza, di quale sarà il successo di una novità. Nasce da qui l’idea di utilizzare big data per individuare i trend che si affermeranno nel mondo della moda. Lo studio, ancora in corso, si basa sulle immagini postate su Instagram, ma i dati potrebbero essere “catturati” anche dalle telecamere pubbliche.

La piattaforma di condivisione d’immagini, che nel giugno 2016 ha annunciato il raggiungimento di 500 milioni di utenti, è però il social media prediletto da aziende e consumatori del prodotto moda. “Analizzare le fotografie che vengono postate”, spiega Cillo, “è un modo per identificare un nuovo trend in fase emergente”. Tecniche di computer vision analizzano le immagini raffiguranti vestiti. Un algoritmo permette di classificarle secondo cinque variabili: lunghezza, taglio, grafica, colore, materiale. “La combinazione più frequente di tali variabili identifica il vestito di moda in senso statistico. Paragonando le altre immagini a questo profilo medio si ottiene la distanza dalla moda del momento. Quando tale distanza supera una certa soglia, l’algoritmo identifica un’innovazione che diventa trend quando è rintracciabile in un certo numero di casi”.

L’analisi dell’intera produzione fotografica pubblicata su Instagram sarebbe proibitiva. La ricerca si concentra, perciò, su alcune città in cui storicamente i trend emergono prima. Le individua un algoritmo che opera uno screening di dati storici utilizzando la funzione di geolocalizzazione. “Gli algoritmi offrono un contributo innovativo nell’area scientifica della predizione”, spiega Cillo. “Il processo di identificazione dei trend può essere utile anche alle imprese impegnate nella creazione di collezioni stagionali e può guidare i rivenditori nei processi di buying”.

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