Cosi' diventa sexy anche il mestiere del bancario

LA DIGITALIZZAZIONE NON HA ANCORA AVUTO UN IMPATTO SIGNIFICATIVO SU TUTTO IL COMPARTO BANCARIO MA SOLO SU ALCUNE PARTI DI ESSO, ANALIZZA ANNA OMARINI. CHE SPIEGA PERCHE' LE PERSONE RIMARRANNO COMUNQUE AL CENTRO

Il data scientist sarà la professione più sexy del prossimo decennio, affermava nel 2008 Hal Varian, chief economist di Google. Quello del bancario, al contrario, non è mai stato considerato un lavoro particolarmente attraente. Forse è giunto il momento di riconsiderarne l’immagine alla luce dei mutamenti in atto nel mondo del banking dove, a causa di evoluzione tecnologica, crisi finanziaria e cambiamento della domanda, alcune delle vecchie competenze tramontano e nuove funzioni si impongono. “La crisi ha reso necessario il rafforzamento delle funzioni di controllo dotate di una visione complessiva della banca”, spiega Anna Omarini, ricercatore e docente dei corsi Bocconi su digital transformation e fintech nel banking e membro del knowledge group Banking and Insurance di SDA Bocconi School of Management.
“Il cambiamento del mercato ha portato alla necessità di possedere anche competenze di brand management e marketing digitale. E naturalmente la rivoluzione tecnologica e l’ingresso del fintech hanno imposto nuove figure professionali specializzate, come quelle di head of fintech, partnerships & strategy; chief digital and innovation officer; head of open banking and fintech BU”.

In futuro, gli istituti bancari avranno sempre meno bisogno di sportellisti e di addetti di back office, ma le macchine non cancelleranno l’importanza di doti umane come curiosità, creatività e comunicatività. Nel panorama italiano, spiega Omarini, il cambiamento è guidato dai grandi istituti. Tra le banche di credito locali è in atto un ricambio generazionale, ma la minore diversificazione che le caratterizza non impone ancora un forte mutamento.
“La digitalizzazione ha avuto per ora una ricaduta significativa su quello che potremo chiamare ultimo miglio, la parte di erogazione e distribuzione. Non ha ancora fortemente impattato il modello di business che potrebbe cambiare nei prossimi anni grazie a intelligenza artificiale, big data, internet of things e nuovi competitor. Gli individui resteranno al centro. Sono le persone la ‘tecnologia’ che farà funzionare con successo il digitale”.

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di Claudio Todesco